MIDDLE ENGLAND di Jonathan Coe

MIDDLE ENGLAND (2018)

di Jonathan Coe

Editore: Feltrinelli
400 p.

EAN 9788807033193

consigliato da Federico Francesco Guzzi

Il nuovo romanzo di Jonathan Coe: un quadro molto comico, ma ahinoi anche molto serio, della vita pubblica e privata in Gran Bretagna, dal 2010 al 2018. Tornano alcuni personaggi de La banda dei brocchi e di Circolo chiuso: Benjamin e Lois Trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell’età che avanza. Ma l’attenzione del nuovo tragicomico romanzo del bardo inglese dei nostri tempi si concentra sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre più distanti. Intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l’austerità, il politicamente corretto e l’identità politica incendiano il dibattito e gli animi.
Del pubblico, racconta le elezioni del primo governo di coalizione di tutta la storia britannica, le rivolte del 2011, i Giochi olimpici del 2012 e, naturalmente, il tellurico referendum per la Brexit del 2016. Del privato, mostra come questi eventi impattino sulle vite dei Trotter, una tipica famiglia delle Midlands inglesi.

Il commento di Federico

Chi ha amato La banda dei brocchi e La famiglia Winshaw amerà anche Middle England. In particolare è apprezzabile la capacità di Jonathan Coe di tracciare il percorso (sentimentale, sociale, familiare, lavorativo) dei personaggi, per poi fare un vero e proprio affresco di un’epoca. Sono gli anni delle olimpiadi (2012) fino ad arrivare alla Brexit (2016). Per chi voglia trovare nella letteratura un modo per specchiarsi in vicende politiche, economiche, sociali (e anche personali) Middle England è perfetto. Stile (tipico della letteratura inglese contemporanea) asciutto, semplice e “veloce”, sempre ben saldato alla narrazione (Coe non è Javier Marìas, non si concede divagazioni e dissertazioni che si allontanano dalle vicende di Benjamin, Sophie, Lois). Il romanzo incontra il gusto (classico) di chi ama un tipo di letteratura poco visionaria e/o fantastica o magari “avvincente”, e di chi non è a caccia di modalità narrative che cerchino (in tutti i modi e a tutti i costi) di “appassionare”. Mi viene il sospetto che si rivolga ad un pubblico di lettori (me compreso) un pò in via di estinzione… Non credo infatti che per lo stile e, soprattutto, per gli argomenti (a parte l’interesse per il filone sulla crisi di coppia in cui le diversità – tra Ian e Sophie – pesano come macigni), Middle England sia in grado entusiasmare un pubblico esteso (o addirittura giovane) come invece ha entusiasmato me, a tal punto da affermare, senza dubbio alcuno, che è davvero un magnifico libro

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